LA MISERICORDIA
CHI SIAMO
La Misericordia di Castelfranco di Sotto è un sodalizio di volontariato avente per scopo la costante affermazione della carità e della fraternità cristiana, attraverso la testimonianza delle opere in soccorso dei singoli e delle collettività, contribuendo alla formazione delle coscienze secondo l'insegnamento del Vangelo e della Chiesa Apostolica Romana.
E' posta sotto il Celeste Patrocinio di Maria SS. Annunziata.
Lo scopo della Confraternita è, quindi, l'esercizio volontario, per amore di Dio e del Prossimo, delle opere di Misericordia, corporali e spirituali, del pronto soccorso e dell'intervento nelle pubbliche calamità.
MISSIONE
La dichiarazione di Missione della Venerabile Confraternita della Misericordia di Castelfranco di Sotto è rappresentata dal brano dell’evangelista Matteo XXV, vv. 34-40:
Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. Rispondendo, il re dirà loro: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
PILLOLE DI STORIA
La lunga storia delle Misericordie inizia in Toscana. Fu proprio a Firenze, infatti, che nel 1244 venne fondata la prima Confraternita (Compagnia di Santa Maria della Misericordia). In seguito questa tipologia di associazioni, sorte sovente in concomitanza di epidemie, carestie, calamità naturali (ma anche a sostegno contro il diffondersi delle eresie con lo scopo di richiamare gli uomini verso la verità del Vangelo) iniziò ad espandersi su tutto il territorio “nazionale”. All’inizio del XVII secolo, a seguito dei molteplici mutamenti dovuti al riassetto interno alla Chiesa cattolica dopo il Concilio di Trento e ad una rinnovata spiritualità, testimoniata dal sorgere di nuovi ordini religiosi, si assistette alla rinascita ed al diffondersi di nuove associazioni laicali, molte delle quali aventi un marcato scopo assistenziale.
Nel nostro paese la Misericordia vide la luce nell’anno 1754 operando con i poveri mezzi di allora, ma sempre con lo spirito cristiano di soccorrere i bisognosi e i malati.
Il 21 marzo del 1785 venne fatta domanda di riconoscimento alle autorità del Granducato di Toscana e finalmente il 28 Gennaio del 1792, arrivò il Regio Decreto Leopoldino col quale si riconosceva l’esistenza della confraternita di Misericordia nel paese di Castelfranco di Sotto.
Da ricordare l’opera della Misericordia nella ristrettezza dei mezzi che la caratterizzava ai primi del novecento quando un volantino con lettiga, tirato a mano, portava i malati agli ospedali vicini oppure raccoglieva persone colpite da malore e le riportava alle proprie abitazioni.
Dopo la seconda guerra mondiale (1945-1946), la confraternita risorse, seppure a fatica, e grazie ad una sottoscrizione riuscì ad acquistare una autoambulanza e in seguito un autofurgone funebre.
Pian piano con gli anni riuscì a trovare anche una sede dove dottori e professori sono a disposizione, ognuno nel suo ramo di scienza medica, per compiere il servizio di visita, diagnostica, e per tante altre prestazioni il soccorso dei malati e dei sofferenti, tutto patrocinato da questa caritativa istituzione che è arrivata a suffragare con una messa mensile per i propri fratelli defunti.
I Confratelli sostenitori (soci), che oggi, ammontano alla bellezza di oltre 2000 in una cittadinanza che supera i 11.000 abitanti; questo è a dimostrare quant’è l’attaccamento verso questa benemerita Associazione che onora il nostro paese e i suoi abitanti.
La nostra opera è in nome di quella fede che ci spinge ad essere di aiuto a chi è nella sofferenza e nel dolore, e di fare questo con coraggio e con sopportazione per chi non è in grado di autogestirsi, come se in quel letto o nella carrozzella ci fosse Gesù Cristo sofferente, magari quello del Getsemani. Forse Egli è veramente nascosto in ognuno dei sofferenti per cui ogni letto è un Calvario su cui è issata una croce.